“Believe in something, even if it means sacrificing everything”. #JustDoIt
Questo è il messaggio della campagna Nike per celebrare i 30 anni dell’oramai famoso slogan ‘Just Do It’, che venne lanciato per la prima volta nel 1988 dal pubblicitario Dan Wieden.
Lo slogan funzionò raggiungendo un vasta fetta di pubblico americano, l’ideale americano del “lavorare sodo” entrò così nel modo dello sport e l’azienda si guadagnò una crescente reputazione grazie ad una comunicazione basata sulla determinazione e sull’impegno per il raggiungimento degli obiettivi .
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E proprio in quest’ottica che per festeggiare questo fortunato anniversario Nike sceglie il quarterback afroamericano Colin Kaepernick, che ormai non gioca dal 2016, dopo la 97ª stagione con i San Francisco 49ers.
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La sua scelta di protestare contro le violenze della polizia nei confronti dei neri, venne manifestata in modo plateale inginocchiandosi durante l’inno americano. Questa scelta venne criticata molto sui social e anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non si risparmiò in critiche ed attacchi su Twitter.
The NFL players are at it again – taking a knee when they should be standing proudly for the National Anthem. Numerous players, from different teams, wanted to show their “outrage” at something that most of them are unable to define. They make a fortune doing what they love……
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 10 agosto 2018
Proprio per queste ragioni Kaepernick è diventato un simbolo della lotta all’odio razziale tra gli sportivi ed il suo gesto trovò il sostegno di molti altri giocatori che decisero di inginocchiarsi anche loro durante l’inno nazionale.
Nata Cagliari, classe 1980
Dopo la laurea in scienze della comunicazione, collabora come fashion editor per diverse riviste Italiane.