La notizia è stata data dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha presentato la prima immagine realizzata del telescopio spaziale James Webb della NASA, lanciato a dicembre dello scorso anno.
Incoronato come il successore del telescopio spaziale Hubble è il telescopio spaziale più potente di sempre, infatti la prima immagine scattata è stata presentata come l’immagine ad infrarossi più dettagliata e nitida, fino ad oggi mai realizzata, dell’universo profondo.
L’immagine inquadra l’ammasso di galassie SMACS 0723 come appariva 4,6 miliardi di anni fa. Questo ammasso di galassie, denominato SMACS 0723, si trova all’interno della costellazione meridionale di Volans e fa parte del Southern MAssive Cluster Survey (SMACS), visibile dall’emisfero australe sulla Terra.
L’immagine è sia un viaggio attraverso uno spazio lontano, sia un’istantanea di un periodo storico dell’universo, talmente antica da essere addirittura precedente alla nascita del nostro pianeta.
Le migliaia di galassie inquadrate, che a loro volta ospitano un numero enorme di ammassi stellari e pianeti, sono solo un piccolo puntino nel nostro universo percettibile. Come riportato dalla stessa NASA, l’immagine copre una area di cielo “grande all’incirca come un granello di sabbia tenuto ad una distanza di un braccio da qualcuno sul terra”.
Nell’immagine alcune galassie appaiono piegate. Questa distorsione ottica è dovuta alla massa combinata di questo ammasso di galassie, che agisce come una “lente gravitazionale”, piegando ed ingrandendo i raggi di luce provenienti dalle galassie più lontane che si trovano dietro di essa.
Mentre il telescopio James Webb continua il suo lavoro di perlustrazione e raccolta di immagini, i ricercatori avranno un enorme quantità di informazioni e dati sulle prime galassie dell’universo com’erano più di 13,5 miliardi di anni fa e analizzare dati su pianeti lontani che potrebbero essere abitabili.
La nuova immagine di Webb può essere scaricata dal sito web della NASA. Le altre immagini a colori, denominate Spectra, sarrano pubblicate il 12 luglio alle 14:30 UTC durante uno streaming live della web-tv della NASA.