Negli ultimi mesi l’acronimo NFT, sta dominando l’attenzione dei media e dei social. Diversi infatti sono gli artisti che stanno mettendo in vendita le loro opere digitali, a prezzi davvero elevati, all’interno di piattaforme di vendita d’arte, basate sui paradigmi della blockchain, in cui l’unicità dell’opera è garantita dagli NFT.
Al momento, il più famoso tra gli NFT è senza dubbio Everydays — The First 5000 Days, un collage che unisce il processo creativo giornaliero, realizzato in cinquemila giorni dal digital artist Beeple, nome d’arte del designer Mike Winkelmann.
Gli NFT, acronimo per “Non-Fungible Token”, sono dei certificati di autenticità digitale. In cui l’unicità di un’opera d’arte digitale non tangibile, che quindi potrbbe essere infinitamente replicata, viene garantita da una certificazione che avviene tramite blockchain, la tecnologia diventata famosa grazie alle criptovalute.
L’applicazione di tale paradigma tecnologico al mondo dell’arte è nato dalla principio per cui c’è sempre qualcuno interessato alla proprietà digitale di qualcosa non tangibile, come un opera d’arte digitale, che possa essere un opera di video arte, o delle gif, ma anche il video di un’azione di backet estrapolata da una partita di NBA.
Pertanto se esiste una domanda, è stato necessario elaborare una tecnologia che possa soddisfarla, tramite un offerta che possa dare la garanzia di proprietà d’opera.
Le informazioni digitali codificate all’interno di questi token, fanno sì che il contenuto digitale a cui sono associate abbia una sua peculiarità e individualità. Ciò equivale ad una sorta di firma dell’autore, che così facendo ne riconosce l’autenticità e ne può nel caso cedere la proprietà.
Quindi il token è la cerficazione di autenticità dell’opera d’arte. Ma come viene garantita l’autenticità ed unicità del token? Essendo anch’esso un informazione digitale, come viene garantita l’autenticità e l’unicità?
Qui entra in gioco la tecnogia basata su Blockchain. Che grazie al paradigma, su cui si è costrutia questa tecnologia, essa stessa diventa il trust, all’interno dello specifico ambito di applicazione.
La blockchain in sostanza è un sistema di controllo distribuito. Ossia esistono migliaia di terminali informatici che tengono traccia di tutte le operazioni e transazioni che avvengono nell’ambiente che stanno gestendo, indipendentemente che sia finaziario, economico, informatico e artistico.
Nel caso dei bitcoin, la blockchain permette di garantire l’autenticità di ogni bitcoin, e quindi di ogni transazione che li usa. E lo fa grazie a una serie di metadati criptati la cui distribuzione su migliaia di computer, si trasforma nel trust di autenticità sia contro la distruzione che contro la contraffazione.
Questi NFT possono essere certificati grazie alle proprietà specifiche di alcune blockchain. Quella che più tra tutte ha trovato maggiore applicazione nel modo degli NFT è Ethereum, utilizzata per la validazione delle transazioni e per il crypto mining della criptovaluta Ether.
L’artista digitale Beeple , noto anche come Mike Winkelmann, ha venduto un NFT della sua opera d’arte puramente digitale da Christie’s per 69,3 milioni di dollari. Diventando l’autore della terza opera più costosa di sempre di un autore ancora in vita, dopo Rabbit di Jeff Koons e Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) di David Hockney.
La produzione artistica di Mike Winkelmann inizia il 1° maggio 2007, realizzando giorno per giorno delle opere digitali. La sua prima opera fu un disegno di suo zio Jim, soprannominato Uber Jay.
Questo processo creativo si protrasse per ben cinquemila giorni. Mike Winkelmann decise quindi di inserire queste sue prime cinquemila opere giornaliere, in un collage digitale delle dimensioni 21.069 px x 21.069 px a cui diede il nome di “Everydays: The First 5000 Days“, opera che verrà poi venduta all’asta da Christie’s per 69,3 milioni di dollari.